June 10, 1924, Rome. 4:30 p.m. A man, deputy and secretary of the Unitary Socialist Party, leaves his home. His name is Giacomo Matteotti. As he walks along the Lungotevere, he is attacked and kidnapped. Dragged by force into a Lancia, he tries to fight back, throwing his parliamentary ID card out of the window of the moving car. After a violent struggle, he is stabbed to death. The perpetrators of the crime are five fascist hitmen, members of the “Čeka (or gang) of the Viminale.” They are directly employed by Cesare Rossi and Giovanni Marinelli, respectively head of Mussolini's press office and administrative secretary of the Fascist Party. The body was not found until August 16. This volume, through the correspondence between Filippo Turati and Anna Kuliscioff, allows us to relive the first weeks following the kidnapping, culminating in the secession of the Aventine, the outcome of which would be crucial for the fate of Italy. Translated with DeepL.com (free version)
10 giugno 1924, Roma. Ore 16:30. Un uomo, deputato e segretario del Partito socialista unitario, esce di casa. Il suo nome è Giacomo Matteotti. Mentre percorre il Lungotevere viene aggredito e rapito. Trascinato a forza su una Lancia, cerca di reagire, getta dal finestrino dell’auto in corsa il suo tesserino di parlamentare. Dopo una violenta colluttazione è ucciso a pugnalate. Gli autori del delitto sono cinque sicari fascisti, membri della “Čeka (o banda) del Viminale”. Sono alle dipendenze dirette di Cesare Rossi e Giovanni Marinelli, rispettivamente capo dell’Ufficio stampa di Mussolini e segretario amministrativo del Partito fascista. Il cadavere sarà ritrovato soltanto il 16 agosto. Questo volume, tramite lo scambio epistolare tra Filippo Turati e Anna Kuliscioff, consente di rivivere le prime settimane successive al rapimento, culminanti nella secessione dell’Aventino, i cui esiti saranno cruciali per il destino dell’Italia.
Giacomo Matteotti. Il coraggio del socialismo riformista
Breschi, Danilo
Writing – Review & Editing
2025-01-01
Abstract
10 giugno 1924, Roma. Ore 16:30. Un uomo, deputato e segretario del Partito socialista unitario, esce di casa. Il suo nome è Giacomo Matteotti. Mentre percorre il Lungotevere viene aggredito e rapito. Trascinato a forza su una Lancia, cerca di reagire, getta dal finestrino dell’auto in corsa il suo tesserino di parlamentare. Dopo una violenta colluttazione è ucciso a pugnalate. Gli autori del delitto sono cinque sicari fascisti, membri della “Čeka (o banda) del Viminale”. Sono alle dipendenze dirette di Cesare Rossi e Giovanni Marinelli, rispettivamente capo dell’Ufficio stampa di Mussolini e segretario amministrativo del Partito fascista. Il cadavere sarà ritrovato soltanto il 16 agosto. Questo volume, tramite lo scambio epistolare tra Filippo Turati e Anna Kuliscioff, consente di rivivere le prime settimane successive al rapimento, culminanti nella secessione dell’Aventino, i cui esiti saranno cruciali per il destino dell’Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.