Dopo il lungo periodo di lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus, si è riaperto l’esodo, sospinto dalla buona stagione e dal perpetuo ribollire della Libia e delle altre aree critiche del medio-Oriente. Il warning è riferito a 20000 migranti in rotta per le coste italiane, spagnole, greche, maltesi e cipriote: l’Europa mediterranea che, a partire dalle primavere arabe, sopporta a nome del continente il carico di un impatto che ha conosciuto solo solidarietà formali dall’Ue e nessuna concreta ipotesi risolutiva. L'articolo analizza l'iniziativa assunta dai cinque stati membri dell'UE che si affacciano nel Mediterraneo, volta a sollecitare la revisione del regolamento di Dublino.
Europa mediterranea e migranti. Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo
Pisicchio G
2020-01-01
Abstract
Dopo il lungo periodo di lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus, si è riaperto l’esodo, sospinto dalla buona stagione e dal perpetuo ribollire della Libia e delle altre aree critiche del medio-Oriente. Il warning è riferito a 20000 migranti in rotta per le coste italiane, spagnole, greche, maltesi e cipriote: l’Europa mediterranea che, a partire dalle primavere arabe, sopporta a nome del continente il carico di un impatto che ha conosciuto solo solidarietà formali dall’Ue e nessuna concreta ipotesi risolutiva. L'articolo analizza l'iniziativa assunta dai cinque stati membri dell'UE che si affacciano nel Mediterraneo, volta a sollecitare la revisione del regolamento di Dublino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.