Ricerca, Educazione, Azione rappresentano i tre pilastri del “modello partecipativo” nato negli anni Cinquanta in contesti differenti e successivamente maturato a partire dall’esperienza paradigmatica del gruppo di ricerca “IAP” (Investigaciòn-Acciòn-Participativa). Questo gruppo interdisciplinare si coagulò e istituzionalizzò nel I Convegno Mondiale IAP svoltosi a Cartagena (Colombia) nel 1977. Tale visione culturale, pur tra riferimenti epistemologici e metodologici differenti si diffonde in Europa in ambito di educazione degli adulti nella prima metà degli anni Ottanta La formazione partecipata sin dalle prime battute propone una netta rottura rispetto ai criteri teorici e metodologici tradizionali centralisti e auto-referenziali dando centralità alle persone portatrici di bisogni e competenze con le quali realizzare una processo di emancipazione promuovendo consapevolezza nei processi di apprendimento e nelle pratiche di cambiamento .Il criterio di fondo della formazione partecipata è quello di favorire la co-progettazione e co-valutazione degli interventi formativi includendo gli stakeholder nei processi di produzione di conoscenza e di presa di decisione (consultivi-deliberativi) finalizzati al successo dell’intervento stesso. L’attenzione è quindi rivolta a modelli di democratizzazione e di governance dei processi decisionali partecipati nella progettazione-realizzazione-valutazione di interventi formativi tramite criteri e procedure condivise.
La formazione partecipativa
Patera S
2012-01-01
Abstract
Ricerca, Educazione, Azione rappresentano i tre pilastri del “modello partecipativo” nato negli anni Cinquanta in contesti differenti e successivamente maturato a partire dall’esperienza paradigmatica del gruppo di ricerca “IAP” (Investigaciòn-Acciòn-Participativa). Questo gruppo interdisciplinare si coagulò e istituzionalizzò nel I Convegno Mondiale IAP svoltosi a Cartagena (Colombia) nel 1977. Tale visione culturale, pur tra riferimenti epistemologici e metodologici differenti si diffonde in Europa in ambito di educazione degli adulti nella prima metà degli anni Ottanta La formazione partecipata sin dalle prime battute propone una netta rottura rispetto ai criteri teorici e metodologici tradizionali centralisti e auto-referenziali dando centralità alle persone portatrici di bisogni e competenze con le quali realizzare una processo di emancipazione promuovendo consapevolezza nei processi di apprendimento e nelle pratiche di cambiamento .Il criterio di fondo della formazione partecipata è quello di favorire la co-progettazione e co-valutazione degli interventi formativi includendo gli stakeholder nei processi di produzione di conoscenza e di presa di decisione (consultivi-deliberativi) finalizzati al successo dell’intervento stesso. L’attenzione è quindi rivolta a modelli di democratizzazione e di governance dei processi decisionali partecipati nella progettazione-realizzazione-valutazione di interventi formativi tramite criteri e procedure condivise.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.