Una biografia intellettuale di uno dei filosofi più originali del Novecento italiano ed europeo. Allievo di Giovanni Gentile, Ugo Spirito (1896-1979) ha attraversato quasi interamente il ventesimo secolo. Dopo le iniziali simpatie positiviste, fu attratto dal fascismo, specie nella sua versione gentiliana. Nei primi anni Trenta andò oltre e teorizzò il superamento delle antinomie classiche capitale-lavoro e pubblico-privato attraverso la tesi della "corporazione proprietaria”. Interessato all'esperienza sociale tedesca tra le due guerre mondiali, nel secondo dopoguerra si avvicinò al comunismo, cercando conferme alle sue teorie dapprima nella Russia di Kruscev, quindi nella Cina di Mao. Il suo percorso culturale lo ha reso, tra l'altro, uno straordinario testimone dei totalitarismi del Novecento. Il libro intende fornire il ritratto a tutto tondo, tra vita e pensiero, di un rappresentante emblematico di quel che è stata l'intellettualità europea del XX secolo, attratta dagli opposti della modernizzazione scientifico-tecnologica e della restaurazione politica di comunità coese e gerarchiche. Tale analisi storico-biografica si avvale di una ampia documentazione archivistica, compreso l'immenso carteggio spiritiano, che consta di oltre dodicimila lettere, per una corrispondenza epistolare con le più importanti figure della cultura italiana ed europea del Novecento. In appendice sono inoltre riprodotti due inediti spiritiani, risalenti rispettivamente al 1943 e al 1968, rinvenuti dall'autore nell'archivio personale del filosofo.
Spirito del Novecento. Il secolo di Ugo Spirito dal fascismo alla contestazione
BRESCHI D
2010-01-01
Abstract
Una biografia intellettuale di uno dei filosofi più originali del Novecento italiano ed europeo. Allievo di Giovanni Gentile, Ugo Spirito (1896-1979) ha attraversato quasi interamente il ventesimo secolo. Dopo le iniziali simpatie positiviste, fu attratto dal fascismo, specie nella sua versione gentiliana. Nei primi anni Trenta andò oltre e teorizzò il superamento delle antinomie classiche capitale-lavoro e pubblico-privato attraverso la tesi della "corporazione proprietaria”. Interessato all'esperienza sociale tedesca tra le due guerre mondiali, nel secondo dopoguerra si avvicinò al comunismo, cercando conferme alle sue teorie dapprima nella Russia di Kruscev, quindi nella Cina di Mao. Il suo percorso culturale lo ha reso, tra l'altro, uno straordinario testimone dei totalitarismi del Novecento. Il libro intende fornire il ritratto a tutto tondo, tra vita e pensiero, di un rappresentante emblematico di quel che è stata l'intellettualità europea del XX secolo, attratta dagli opposti della modernizzazione scientifico-tecnologica e della restaurazione politica di comunità coese e gerarchiche. Tale analisi storico-biografica si avvale di una ampia documentazione archivistica, compreso l'immenso carteggio spiritiano, che consta di oltre dodicimila lettere, per una corrispondenza epistolare con le più importanti figure della cultura italiana ed europea del Novecento. In appendice sono inoltre riprodotti due inediti spiritiani, risalenti rispettivamente al 1943 e al 1968, rinvenuti dall'autore nell'archivio personale del filosofo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.