Un saggio raro e ormai introvabile. L’autore di Gian Burrasca e Ciondolino pubblica questo saggio nel 1917, quando la Prima Guerra Mondiale “è nel suo momento più critico: sfumata la speranza di una soluzione rapida del conflitto, le truppe al fronte sono provate dall’interminabile vita in trincea nonché dalla lunga immersione in quella tremenda guerra tecnologica dove le macchine sopraffanno il coraggio individuale e provocano innumerevoli vittime, mentre la popolazione civile manifesta segni di stanchezza e di quello che veniva chiamato disfattismo.” Vamba si impegna quindi direttamente per “per sostenere, con la penna intinta nella consueta passione, gli animi di coloro che da casa devono mostrare una decisa resistenza ai disagi, alle paure, alla voglia di una pace che, comunque ottenuta, riporti a casa i loro cari e li faccia tornare alla vita di sempre. Nuovamente si rivolge al suo giovane pubblico, quello che negli anni precedenti l’ha amato, ammirato e quindi seguito, esortandolo ad una resistenza che permetta all’Italia di continuare ad esistere.” Dalla Prefazione della curatrice Simonetta
La civile "resistenza" di Vamba
Bartolini S
2017-01-01
Abstract
Un saggio raro e ormai introvabile. L’autore di Gian Burrasca e Ciondolino pubblica questo saggio nel 1917, quando la Prima Guerra Mondiale “è nel suo momento più critico: sfumata la speranza di una soluzione rapida del conflitto, le truppe al fronte sono provate dall’interminabile vita in trincea nonché dalla lunga immersione in quella tremenda guerra tecnologica dove le macchine sopraffanno il coraggio individuale e provocano innumerevoli vittime, mentre la popolazione civile manifesta segni di stanchezza e di quello che veniva chiamato disfattismo.” Vamba si impegna quindi direttamente per “per sostenere, con la penna intinta nella consueta passione, gli animi di coloro che da casa devono mostrare una decisa resistenza ai disagi, alle paure, alla voglia di una pace che, comunque ottenuta, riporti a casa i loro cari e li faccia tornare alla vita di sempre. Nuovamente si rivolge al suo giovane pubblico, quello che negli anni precedenti l’ha amato, ammirato e quindi seguito, esortandolo ad una resistenza che permetta all’Italia di continuare ad esistere.” Dalla Prefazione della curatrice SimonettaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.