Un saggio raro e ormai introvabile. Guerra di redenzione, pubblicato nel 1915 nella serie “Affari Italiani” dell’editore Ravà di Milano, raccoglie i sensi, lo spirito e la qualità della posizione di Borgese rispetto alla guerra e alla Germania. Partito da posizioni nazionaliste (come peraltro anche molti altri intellettuali di ambiente romano poi convertiti al neutralismo) se ne allontana per approdare al nazionalismo-liberale (…) In questo quadro è evidente per Borgese la necessità che l’Italia conquisti una dignità di nazione che l’unità, ottenuta con l’aiuto della Francia, non le ha ancora dato.” La sua “complicata posizione del professore ‘germanofilo in letteratura’ e ‘germanofobo in politica’, caratterizzata da una estrema lucidità di analisi che – a differenza di altri interventisti, più concentrati sullo scenario e sugli interessi immediatamente italiani – gli permette di ampliare le prospettive ad una dimensione che chiama in campo, per esempio, quella parte di guerra meno considerata e che coinvolgeva gli interessi europei nel medio-oriente.” Dalla Prefazione della curatrice Simonetta Bartolini
Borgese un germanista germanofobo
Bartolini S
2017-01-01
Abstract
Un saggio raro e ormai introvabile. Guerra di redenzione, pubblicato nel 1915 nella serie “Affari Italiani” dell’editore Ravà di Milano, raccoglie i sensi, lo spirito e la qualità della posizione di Borgese rispetto alla guerra e alla Germania. Partito da posizioni nazionaliste (come peraltro anche molti altri intellettuali di ambiente romano poi convertiti al neutralismo) se ne allontana per approdare al nazionalismo-liberale (…) In questo quadro è evidente per Borgese la necessità che l’Italia conquisti una dignità di nazione che l’unità, ottenuta con l’aiuto della Francia, non le ha ancora dato.” La sua “complicata posizione del professore ‘germanofilo in letteratura’ e ‘germanofobo in politica’, caratterizzata da una estrema lucidità di analisi che – a differenza di altri interventisti, più concentrati sullo scenario e sugli interessi immediatamente italiani – gli permette di ampliare le prospettive ad una dimensione che chiama in campo, per esempio, quella parte di guerra meno considerata e che coinvolgeva gli interessi europei nel medio-oriente.” Dalla Prefazione della curatrice Simonetta BartoliniI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.