Nel novembre 1920 Giovanni Comisso e Guido Keller fondano a Fiume «Yoga» una rivista settimanale di cultura e politica, di cui furono pubblicati solo quattro numeri, i cui articoli in questo libro vengono per la prima volta pubblicati in trascrizione integrale. «Yoga» vide la luce il giorno dopo la firma del trattato di Rapallo, che dopo poco più di un mese avrebbe portato alla conclusione dell’avventura fiumana con il “Natale di sangue”, eppure non si trattò di una rivista della proterva sopravvivenza del fiumanesimo oltre e contro il corso della storia, non fu caratterizzata dalla malinconia di un tramonto alle porte, ma piuttosto fu la reazione vitalistica e rivoluzionaria di due intellettuali che convinti del progetto dannunziano formalizzato nella carta del Carnaro, vi aderirono con convinzione ed entusiasmo. Speravano di imprimere alla storia d’Italia, appena uscita dalla guerra, un nuovo corso fondato sull’antiparlamentarismo, l’antipartitismo, l’anti-industrialismo (in nome della vocazione agricola e marittima dell’Italia), l’antieuropeismo (risultato dell’egemonia anti-italiana emersa della pace di Parigi) e l’antimperialismo (in polemica con la politica espressa dai paesi della Società delle Nazioni). Da Fiume avrebbe dovuto iniziare una rivoluzione nel segno della poesia, della bellezza, dell’autodeterminazione popolare, della supremazia dello spirito sulla materia.

«Yoga» Sovversivi e rivoluzionari con d'Annunzio a Fiume

Bartolini S
2019-01-01

Abstract

Nel novembre 1920 Giovanni Comisso e Guido Keller fondano a Fiume «Yoga» una rivista settimanale di cultura e politica, di cui furono pubblicati solo quattro numeri, i cui articoli in questo libro vengono per la prima volta pubblicati in trascrizione integrale. «Yoga» vide la luce il giorno dopo la firma del trattato di Rapallo, che dopo poco più di un mese avrebbe portato alla conclusione dell’avventura fiumana con il “Natale di sangue”, eppure non si trattò di una rivista della proterva sopravvivenza del fiumanesimo oltre e contro il corso della storia, non fu caratterizzata dalla malinconia di un tramonto alle porte, ma piuttosto fu la reazione vitalistica e rivoluzionaria di due intellettuali che convinti del progetto dannunziano formalizzato nella carta del Carnaro, vi aderirono con convinzione ed entusiasmo. Speravano di imprimere alla storia d’Italia, appena uscita dalla guerra, un nuovo corso fondato sull’antiparlamentarismo, l’antipartitismo, l’anti-industrialismo (in nome della vocazione agricola e marittima dell’Italia), l’antieuropeismo (risultato dell’egemonia anti-italiana emersa della pace di Parigi) e l’antimperialismo (in polemica con la politica espressa dai paesi della Società delle Nazioni). Da Fiume avrebbe dovuto iniziare una rivoluzione nel segno della poesia, della bellezza, dell’autodeterminazione popolare, della supremazia dello spirito sulla materia.
2019
978-88-7984-642-4
Fiume impresa
Yoga rivista
Comisso e Keller
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14090/342
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