The article compares the illustration of the Ovide moralisé en prose, Paris, BnF fr.137; St. Petersburg, National Library, ms. F.v.XIV.1; London, BL, Royal 17.E.IV; Cambridge, Magdalene College, Old Library, F.4.34 and Pepys Collection, 2124, and the incunabula by Mansion (Bruges, 1484), and Vérard (Paris, 1493), especially the luxury copies London BL IC41148, and Paris, BnF vél.559, painted by Jacques de Besançon. The illustration is strongly related with the text and its allegorical meaning.

L'articolo analizza il rapporto fra testo e immagine nei testimoni tardo-medievali e rinascimentali dell'Ovide moralisé en prose, per mostrare come gli straordinari artisti che li illustrano siano sensibili al mutare dell'approccio esegetico che caratterizza la storia del testo. Il Maestro di Margherita di York che illustrò il BnF fr.137 concepì un ciclo iconografico di rara bellezza che tratta il mito con la disinvoltura, la spregiudicatezza e l'ironia che gli consentiva l'approccio esegetico razionalista al testo, che spoglia il mito antico di ogni implicazione teologica. Modello ineguagliabile per i successivi artisti, questo ciclo ispira l'illustrazione degli incunaboli di Mansion e di Vérard, ove l'immagine si carica nuovamente, comme nell'Ovide in versi, di valori teologici. Notevoli sono anche le copie di lusso su pergamena di Antoine Vérard, che furono illustrate a pittura da Jacques de Besançon. Nonostante le immagini risentano di un approccio spesso seriale, frettoloso ed approssimativo, non mancano i momenti di vera bellezza, soprattutto nei giochi di colore, nelle brume azzurre, grigie, violette, vagamente impressioniste, che avvolgono i paesaggi, nelle ampie ali multicolore delle creature fantastiche, i draghi, le sirene.

L'Ovide moralisé à l'aube de la Renaissance entre texte et image : de la prose brugeoise à la Bible des poëtes

Cerrito S
2015-01-01

Abstract

The article compares the illustration of the Ovide moralisé en prose, Paris, BnF fr.137; St. Petersburg, National Library, ms. F.v.XIV.1; London, BL, Royal 17.E.IV; Cambridge, Magdalene College, Old Library, F.4.34 and Pepys Collection, 2124, and the incunabula by Mansion (Bruges, 1484), and Vérard (Paris, 1493), especially the luxury copies London BL IC41148, and Paris, BnF vél.559, painted by Jacques de Besançon. The illustration is strongly related with the text and its allegorical meaning.
2015
L'articolo analizza il rapporto fra testo e immagine nei testimoni tardo-medievali e rinascimentali dell'Ovide moralisé en prose, per mostrare come gli straordinari artisti che li illustrano siano sensibili al mutare dell'approccio esegetico che caratterizza la storia del testo. Il Maestro di Margherita di York che illustrò il BnF fr.137 concepì un ciclo iconografico di rara bellezza che tratta il mito con la disinvoltura, la spregiudicatezza e l'ironia che gli consentiva l'approccio esegetico razionalista al testo, che spoglia il mito antico di ogni implicazione teologica. Modello ineguagliabile per i successivi artisti, questo ciclo ispira l'illustrazione degli incunaboli di Mansion e di Vérard, ove l'immagine si carica nuovamente, comme nell'Ovide in versi, di valori teologici. Notevoli sono anche le copie di lusso su pergamena di Antoine Vérard, che furono illustrate a pittura da Jacques de Besançon. Nonostante le immagini risentano di un approccio spesso seriale, frettoloso ed approssimativo, non mancano i momenti di vera bellezza, soprattutto nei giochi di colore, nelle brume azzurre, grigie, violette, vagamente impressioniste, che avvolgono i paesaggi, nelle ampie ali multicolore delle creature fantastiche, i draghi, le sirene.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14090/510
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