Le sovvenzioni costituiscono un fenomeno molto complesso, da sempre molto diffuso e altrettanto studiato dalla dottrina, in relazione alla capacità di direzione dell’economia in esse insita, che ne ha determinato un utilizzo sempre crescente da parte degli Stati, in una sorta di prassi che si scontra con il divieto di aiuti di Stato sancito nel Trattato europeo e con i vincoli di bilancio determinati dall’appartenenza all’Unione Europea. E’ proprio in relazione a questi due limiti che si è determinato uno stravolgimento della teorica delle “sovvenzioni”, sino al punto da porre in dubbio la stessa possibilità di attuare tale strumento di programmazione economica. Lo studio ha quale suo obiettivo fondamentale di chiarire la realtà delle “sovvenzioni”: alla luce di quanto ricostruito dalla dottrina circa il concetto di sovvenzione e alla luce dei limiti sanciti specificamente dal Trattato – che vieta gli aiuti incompatibili con la tutela del mercato – e in generale dei vincoli di bilancio derivanti dalla appartenenza alla Comunità europea, occorre verificare se gli Stati non abbiano più alcuna discrezionalità e se, di conseguenza, un discorso sugli aiuti di Stato non sia più attuale, per l’impossibilità dei singoli Stati di porre in essere una qualsiasi politica di programmazione economica e/o di incentivazione; o se, invece, questa analisi sia ancora utile e attuale e possa servire a ricostruire gli spazi di discrezionalità residua e, magari, a individuare in che modo l’erogazione di misure di aiuto possa ancora costituire uno strumento di sviluppo e di direzione dell’economia.

Le sovvenzioni nel diritto amministrativo (Evoluzione storica e profili teorici nel contesto del diritto europeo),

LUBRANO B
2008-01-01

Abstract

Le sovvenzioni costituiscono un fenomeno molto complesso, da sempre molto diffuso e altrettanto studiato dalla dottrina, in relazione alla capacità di direzione dell’economia in esse insita, che ne ha determinato un utilizzo sempre crescente da parte degli Stati, in una sorta di prassi che si scontra con il divieto di aiuti di Stato sancito nel Trattato europeo e con i vincoli di bilancio determinati dall’appartenenza all’Unione Europea. E’ proprio in relazione a questi due limiti che si è determinato uno stravolgimento della teorica delle “sovvenzioni”, sino al punto da porre in dubbio la stessa possibilità di attuare tale strumento di programmazione economica. Lo studio ha quale suo obiettivo fondamentale di chiarire la realtà delle “sovvenzioni”: alla luce di quanto ricostruito dalla dottrina circa il concetto di sovvenzione e alla luce dei limiti sanciti specificamente dal Trattato – che vieta gli aiuti incompatibili con la tutela del mercato – e in generale dei vincoli di bilancio derivanti dalla appartenenza alla Comunità europea, occorre verificare se gli Stati non abbiano più alcuna discrezionalità e se, di conseguenza, un discorso sugli aiuti di Stato non sia più attuale, per l’impossibilità dei singoli Stati di porre in essere una qualsiasi politica di programmazione economica e/o di incentivazione; o se, invece, questa analisi sia ancora utile e attuale e possa servire a ricostruire gli spazi di discrezionalità residua e, magari, a individuare in che modo l’erogazione di misure di aiuto possa ancora costituire uno strumento di sviluppo e di direzione dell’economia.
2008
978-88-348-8378-5
SOVVENZIONE
AIUTO DI STATO
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