Edmund Burke’s famous Philosophical Enquiry (1757-1759) on the sublime and the beautiful dates back to the same period as the East India Company’s conquest of Bengal. The work, which made his international reputation, provided also the theoretical ground for his original dealing with colonialism. Against the simplifications of the political world of his time, in more than thirty years of political and intellectual work Burke’s pleas for more humane treatment of Indian natives and attention to their societies and cultures give a fresh view of an author who is still confined in the strait jacket of authoritarianism, especially in Italian historiography.

La conquista britannica del Bengala si consolida nel periodo in cui il saggio su bello e sublime (1757-1759) conferisce fama internazionale a Edmund Burke (1730-1797). In quel saggio Burke svolge una riflessione filosofica che gli consente di impostare in maniera originale il problema del colonialismo. Di fronte alle semplificazioni dell’establishment, Burke ha il merito di porre alla classe politica del suo tempo la questione di ‘governare la diversità’ come tema complesso. Dai suoi scritti e discorsi sull’India emerge una figura ibrida di filosofo-politico, un grande intellettuale della vita activa, rispetto alla quale l’immagine antilluminista del reazionario campione della causa controrivoluzionaria, tuttora prevalente in molta storiografia italiana, merita una revisione.

GOVERNARE LA DIVERSITA'. EDMUND BURKE E L'INDIA

NIEDDA D
2013-01-01

Abstract

Edmund Burke’s famous Philosophical Enquiry (1757-1759) on the sublime and the beautiful dates back to the same period as the East India Company’s conquest of Bengal. The work, which made his international reputation, provided also the theoretical ground for his original dealing with colonialism. Against the simplifications of the political world of his time, in more than thirty years of political and intellectual work Burke’s pleas for more humane treatment of Indian natives and attention to their societies and cultures give a fresh view of an author who is still confined in the strait jacket of authoritarianism, especially in Italian historiography.
2013
978-88-6372-523-0
La conquista britannica del Bengala si consolida nel periodo in cui il saggio su bello e sublime (1757-1759) conferisce fama internazionale a Edmund Burke (1730-1797). In quel saggio Burke svolge una riflessione filosofica che gli consente di impostare in maniera originale il problema del colonialismo. Di fronte alle semplificazioni dell’establishment, Burke ha il merito di porre alla classe politica del suo tempo la questione di ‘governare la diversità’ come tema complesso. Dai suoi scritti e discorsi sull’India emerge una figura ibrida di filosofo-politico, un grande intellettuale della vita activa, rispetto alla quale l’immagine antilluminista del reazionario campione della causa controrivoluzionaria, tuttora prevalente in molta storiografia italiana, merita una revisione.
Edmund Burke (1730-1797)
British Civilization
Eighteenth century
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14090/966
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