Da nichilista inconsapevole a nichilista pentito? Carl Schmitt e la tirannia dei valori

The article offers a critical reconsideration of a famous short but fruitful text by Carl Schmitt, published after World War II: The Tyranny of Values. This text, which enjoys numerous Italian translations, allows us to formulate some critical considerations on Schmitt’s more general work. The article examines the content of the text in light of both the German jurist’s previous human and intellectual journey and the constitutional debate in the Federal Republic of Bonn. In particular, the author questions the relationship between political theory and nihilism in Schmitt, also taking into account the testimonies of some eminent cultural personalities who knew and frequented him. Finally, the analysis intends to show the aporias inherent in the theoretical approach of Schmitt’s political discourse and how it can be traced back to the cultural movement of ‘German nihilism’ well described by Leo Strauss in 1941.

L’articolo offre una riconsiderazione critica di un celebre testo di Carl Schmitt, breve ma fecondo, pubblicato nel secondo dopoguerra: La tirannia dei valori. Questo testo, che gode di numerose traduzioni italiane, consente di formulare alcune considerazioni critiche sulla più generale opera schmittiana. Nell’articolo si esamina il contenuto del testo alla luce sia del pregresso percorso umano e intellettuale del giurista tedesco sia del dibattito costituzionale nella Repubblica federale di Bonn. In particolare l’autore si interroga sul rapporto tra teoria politica e nichilismo in Schmitt, tenendo conto anche delle testimonianze di alcune eminenti personalità culturali che lo hanno conosciuto e frequentato. L’analisi intende infine mostrare le aporie insite nell’impostazione teoretica del discorso politico schmittiano e come esso sia riconducibile al movimento culturale del “nichilismo tedesco” ben descritto da Leo Strauss nel 1941.