L'OIM (Osservatorio degli italianismi nel mondo, progetto collaborativo internazionale dell'Accademia della Crusca, il cui nucleo risale al Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), raccoglie dati sugli italianismi in numerose lingue del mondo attraverso una piattaforma informatica. Nell'ambito dei lavori di ampliamento delle raccolte di italianismi si hanno, oltre il corpus pubblicato nel 2013/2014, contenente italianismi storici e contemporanei in francese, inglese e tedesco, le aggiunte recenti del polacco e dell'ungherese e raccolte parallele per lo spagnolo, il portoghese e il catalano. Tali raccolte permettono di dare uno sguardo comparativo sulla penetrazione di italianismi nelle diverse aree linguistiche, in forma di prestiti differenziabili a seconda della loro cronologia e tipologia. Dalla prospettiva lessicografica e lessicologica la presentazione metterà a fuoco le sfide metodologiche per l'inserimento parallelo di una tale serie di raccolte lessicali nonché i potenziali di visualizzazione di queste dinamiche grazie a una banca dati lessicografica che mira a integrare criteri via via più sofisticati. In particolare si intendono sottolineare le enormi potenzialità rappresentate dalla ricerca linguistica su corpora bilanciati rappresentativi dell’uso delle varietà linguistiche nelle quali sono stati censiti gli italianismi, che consentono di rintracciare l’effettiva circolazione nell’uso e misurarne il peso in modo più preciso rispetto alle fonti lessicografiche, nelle quali – soprattutto per il caso dei prestiti – possono intervenire fattori ideologici che sovrastimano o sottostimano l’impatto di una lingua straniera sulla lingua ricevente. Se il contributo di corpora sincronici risulta particolarmente prezioso nel caso dei neologismi, non sempre censiti in repertori lessicografici, anche l’indagine in prospettiva diacronica restituisce dati di grande interesse nell’indagine sugli scambi lessicali: misurare la presenza di prestiti italiani in corpora storici permette di esaminare le dinamiche delle relazioni tra lingua e cultura italiana e paese ricevente e valutare con maggiore precisione il peso dell’attuale circolazione di termini entrati in fasi remote della storia dei paesi, a volte registrati inerzialmente anche in dizionari sincronici. D’altro canto, ormai i dizionari sono giustamente resistenti ad accogliere termini nel lemmario finché non risultano consolidati nell’uso. Questo comporta un’ovvia cautela nel prendere atto della data della prima attestazione, che in molti casi va retrodatata, ma anche la possibilità di considerare circolanti voci non ancora incluse nei dizionari. Un primo sondaggio su un campione di voci indagate in corpora giornalistici per l’area iberica (comprendente anche le varietà presenti nel continente americano) mostrerà il potenziale di questo approccio quantitativo-qualitativo.
(con Matthias Heinz), L'uso dei corpora elettronici per l'OIM (Osservatorio degli italianismi nel mondo)
PIZZOLI L;
2022-01-01
Abstract
L'OIM (Osservatorio degli italianismi nel mondo, progetto collaborativo internazionale dell'Accademia della Crusca, il cui nucleo risale al Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), raccoglie dati sugli italianismi in numerose lingue del mondo attraverso una piattaforma informatica. Nell'ambito dei lavori di ampliamento delle raccolte di italianismi si hanno, oltre il corpus pubblicato nel 2013/2014, contenente italianismi storici e contemporanei in francese, inglese e tedesco, le aggiunte recenti del polacco e dell'ungherese e raccolte parallele per lo spagnolo, il portoghese e il catalano. Tali raccolte permettono di dare uno sguardo comparativo sulla penetrazione di italianismi nelle diverse aree linguistiche, in forma di prestiti differenziabili a seconda della loro cronologia e tipologia. Dalla prospettiva lessicografica e lessicologica la presentazione metterà a fuoco le sfide metodologiche per l'inserimento parallelo di una tale serie di raccolte lessicali nonché i potenziali di visualizzazione di queste dinamiche grazie a una banca dati lessicografica che mira a integrare criteri via via più sofisticati. In particolare si intendono sottolineare le enormi potenzialità rappresentate dalla ricerca linguistica su corpora bilanciati rappresentativi dell’uso delle varietà linguistiche nelle quali sono stati censiti gli italianismi, che consentono di rintracciare l’effettiva circolazione nell’uso e misurarne il peso in modo più preciso rispetto alle fonti lessicografiche, nelle quali – soprattutto per il caso dei prestiti – possono intervenire fattori ideologici che sovrastimano o sottostimano l’impatto di una lingua straniera sulla lingua ricevente. Se il contributo di corpora sincronici risulta particolarmente prezioso nel caso dei neologismi, non sempre censiti in repertori lessicografici, anche l’indagine in prospettiva diacronica restituisce dati di grande interesse nell’indagine sugli scambi lessicali: misurare la presenza di prestiti italiani in corpora storici permette di esaminare le dinamiche delle relazioni tra lingua e cultura italiana e paese ricevente e valutare con maggiore precisione il peso dell’attuale circolazione di termini entrati in fasi remote della storia dei paesi, a volte registrati inerzialmente anche in dizionari sincronici. D’altro canto, ormai i dizionari sono giustamente resistenti ad accogliere termini nel lemmario finché non risultano consolidati nell’uso. Questo comporta un’ovvia cautela nel prendere atto della data della prima attestazione, che in molti casi va retrodatata, ma anche la possibilità di considerare circolanti voci non ancora incluse nei dizionari. Un primo sondaggio su un campione di voci indagate in corpora giornalistici per l’area iberica (comprendente anche le varietà presenti nel continente americano) mostrerà il potenziale di questo approccio quantitativo-qualitativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.