L'articolo mette in evidenza l'originalità del programma iconografico del ms. Paris, BnF fr.137, che fu opera del cosiddetto Maestro di Margherita di York. 15 grandi miniature a carattere narrativo illustrano l'episodio iniziale di ogni libro, giocando sui diversi piani dell'immagine per seguirne le tappe più rilevanti. Più sintetiche, 31 piccole miniature si alternano a ritmo irregolare con 73 letterine istoriate en grisaille. Ad una rappresentazione più prossima a canoni tradizionali nelle miniature a colori, fa così eco la straordinaria originalità delle grisailles, che offrono un quadro dissacrante e a tratti caricaturale del pantheon pagano. L'artista coglie con maestria la specificità, nella variegata tradizione dell'Ovide moralisé, di questa "mise en prose" di cui l'autrice ha curato l'edizione del testo, che alla lettura integumentaria del mito antico del poema in versi contrappone una lettura razionalista di impronta evemerista. Gli eroi ovidiani non sono più figure dei personaggi del Vangelo, ma personaggi storici, re o eroi, con i loro vizi e le loro virtù, che sono rappresentati con un ingegnoso linguaggio iconografico che fa di questo manoscritto un esemplare di riferimento per l'iconografia ovidiana tra XV e XVI secolo. Testo ed immagine contribuiscono alla creazione di un linguaggio composito, che interviene con forza nell'acceso dibattito che ebbe luogo tra Medioevo e Rinascimento sulla cristianizzazione del mito pagano L'Ovide moralisé en prose che Louis de Bruges volle nella sua biblioteca è, nel perfetto dialogo tra mito e glossa, tra testo ed immagine, uno straordinario capolavoro dell'arte libraria fiamminga del XV secolo.
L'Ovide moralisé en prose entre texte et image: un livre illustré de la bibliothèque de Louis de Bruges
Cerrito S
2013-01-01
Abstract
L'articolo mette in evidenza l'originalità del programma iconografico del ms. Paris, BnF fr.137, che fu opera del cosiddetto Maestro di Margherita di York. 15 grandi miniature a carattere narrativo illustrano l'episodio iniziale di ogni libro, giocando sui diversi piani dell'immagine per seguirne le tappe più rilevanti. Più sintetiche, 31 piccole miniature si alternano a ritmo irregolare con 73 letterine istoriate en grisaille. Ad una rappresentazione più prossima a canoni tradizionali nelle miniature a colori, fa così eco la straordinaria originalità delle grisailles, che offrono un quadro dissacrante e a tratti caricaturale del pantheon pagano. L'artista coglie con maestria la specificità, nella variegata tradizione dell'Ovide moralisé, di questa "mise en prose" di cui l'autrice ha curato l'edizione del testo, che alla lettura integumentaria del mito antico del poema in versi contrappone una lettura razionalista di impronta evemerista. Gli eroi ovidiani non sono più figure dei personaggi del Vangelo, ma personaggi storici, re o eroi, con i loro vizi e le loro virtù, che sono rappresentati con un ingegnoso linguaggio iconografico che fa di questo manoscritto un esemplare di riferimento per l'iconografia ovidiana tra XV e XVI secolo. Testo ed immagine contribuiscono alla creazione di un linguaggio composito, che interviene con forza nell'acceso dibattito che ebbe luogo tra Medioevo e Rinascimento sulla cristianizzazione del mito pagano L'Ovide moralisé en prose che Louis de Bruges volle nella sua biblioteca è, nel perfetto dialogo tra mito e glossa, tra testo ed immagine, uno straordinario capolavoro dell'arte libraria fiamminga del XV secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.